Meno cinque alla fine, ma a Palermo è quasi un match point. La voce su Fayzullaev emblema di un mercato globale che sta cambiando
Cinque gare alla fine del campionato, 15 punti ancora a disposizione per le squadre di Serie B per migliorare la loro posizione in classifica. Siamo ormai alle battute decisive della regular season, con il Parma che, dall'alto dei suoi 69 punti, sembra contare i giorni che lo separano dalla promozione matematica in massima serie. Tra poche ore, a Palermo, i crociati avranno l'opportunità di giocarsi un quasi match point, perché una vittoria al Barbera renderebbe il ritorno in Serie A cosa praticamente fatta. Non sarà una partita semplice, anche perché i siciliani non hanno ancora del tutto svoltato col nuovo tecnico Mignani ma al contempo vorranno prepararsi al meglio in vista dei playoff, per i quali i rosanero possono giocarsi delle chances importanti. Insomma, per i ragazzi di mister Pecchia è una gara da giocarsi fino alla fine, ma che comincia ad avere davvero il sapore di promozione. Personalmente non amo le metafore del tipo "da qui alla fine saranno tutte finali", ma è adesso che iniziano le gare veramente decisive: il vantaggio che ha il Parma sulle inseguitrici è ancora buono, ma proprio per questo dovrà cercare di chiudere il discorso il prima possibile.
Volevo anche parlare brevemente di mercato, riflettendo a una voce che arriva addirittura dall'Asia Centrale e riguarda Abbosbek Fayzullaev, un fantasista - anche esterno offensivo - nazionale uzbeko classe 2003, dall'ottima tecnica di base (ma anche molto leggero), che sta avendo una buona stagione al CSKA Mosca, tanto da aver attirato l'interesse di diverse formazioni europee. Difficilmente Fayzullaev resterà in Russia quest'estate. Che il Parma sia davvero intenzionato a trattarlo o meno, però, poco importa: più che altro il suo profilo è da prendere ad esempio come paradigma del calciomercato che sta cambiando sempre più. La scena è infatti sempre più globalizzata, e oggi i grandi talenti possono nascere anche in posti tradizionalmente lontani dal grande calcio. Ne sanno qualcosa anche a Napoli, dove hanno tirato fuori dal cilindro Kvaratskhelia (anche se qualche grande giocatore in Georgia c'è stato, penso a Kipiani o ai gemelli Arveladze). Lo stesso capocannoniere della Serie B è Pohjanpalo, un finlandese, nazionalità non molto comune nel calcio italiano e nei campionati europei di prima fascia. Quindi piano con le facili ironie: la verità è che nel calcio di oggi anche un giocatore uzbeko può stupire e ritagliarsi spazio, anche in Europa (a dire il vero vent'anni fa ci riuscì Maksim Shatskikh, ma pur sempre in un Paese post-sovietico come l'Ucraina). A margine di questa considerazione, però, non è giunta l'ora di farsi distrarre dal calciomercato, o meglio non ancora: prima c'è da portare una barca in porto...