Stavolta al mago Pecchia non riesce il gioco di prestigio, e il Parma incappa in una nuova Bolzano. In attesa di qualche regalo dal mercato, ci consoliamo con la crescita di Bonny
Noi tutti speravamo in un nuovo miracolo dopo quello dello scorso weekend, ma si sa, i miracoli vengono definiti tali proprio perché presentano il carattere dell'occasionalità. E allora non può e non deve stupire il passaggio a vuoto del Parma a Palermo, coi ragazzini terribili di mister Pecchia che stavolta non sono riusciti a compiere l'impresa, pur sfoderando un'altra prova incoraggiante, perlomeno in ottica futura. Errore di Osorio a parte, la sconfitta è figlia di un possesso palla sterile e di un attacco che fa davvero molta fatica nel costruire palle-gol degne di questo nome, vanificando così di fatto l'enorme mole di gioco macinato nell'arco dei 90'. In sfide del genere c'è bisogno di gente che si assuma la responsabilità di tentare la giocata da fuori, piuttosto che di provare il dribbling per cercare di creare la superiorità numerica. E invece, per dirla alla Pecchia, sembrava quasi che i crociati volessero entrare in porta col pallone incollato ai piedi: un peccato di gioventù da non condannare in maniera severa, considerando le 11 pesantissime assenze, anche se, in realtà, oltre ai più giovani, a deludere sono stati anche giocatori di classe ed esperienza come Tutino e Vazquez, quest'ultimo ancora lontano anni luce dal rendimento offerto nella scorsa stagione.
In attesa di gennaio e di qualche regalo dal mercato (la dirigenza avrà finalmente capito che servono esterni d'attacco di ruolo?), possiamo in qualche modo consolarci con la crescita sempre più lampante di Ange-Yoan Bonny, talentino francese che, pur non avendo ancora inciso in questo anno e mezzo in Emilia, ha fatto innamorare di lui praticamente tutti: da Maresca a Iachini, passando per Pandev (che per lui ha speso parole al miele) e Pecchia. Le giocate sfoderate al Barbera parlano per lui, la sua fisicità anche: adesso, per diventare realmente grande, non gli resta che passare allo step successivo, continuando a lavorare con costanza, umiltà e determinazione.