Da San Siro al San Nicola, il mercato e la sfortunata staffetta dei rumeni: tra note positive e riflessioni
Non era di certo la Coppa Italia l'obiettivo stagionale del Parma, mi sembra chiaro, e l'eliminazione contro l'Inter è stata forse la cosa più dolce successa nell'ultimo periodo. Ovvio, per come si era messa la gara ci eravamo quasi fatti la bocca di un insperato successo a San Siro, ma la squadra merita comunque i complimenti per la partita disputata alla Scala del calcio. Al di là del risultato, va applaudito il gran lavoro svolto da Pecchia sotto il punto di vista tattico anche per aver saputo insegnare ai suoi uomini ad adattarsi ad un nuovo assetto di gioco in breve tempo. Detto ciò, l'ottima prestazione mostrata contro un avversario di livello è stata l'ennesima prova che questo Parma può e deve fronteggiare il campionato di Serie B nella stessa maniera in cui è scesa in campo martedì sera.
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Evidentemente quello dei crociati è un problema mentale - al di là dei limiti mostrati in fase realizzativa - e su questo bisogna lavorare in vista del girone di ritorno. Ripartire soprattutto dalle note positive del Meazza: dai recuperi dei tanti lungodegenti ai buoni spunti dei singoli. Dopo oltre due anni e mezzo di ambientamento, infatti, stiamo finalmente vedendo un bel Sohm, che fino ad ora era parso un elemento misterioso sul quale tutti gli allenatori passati sulla panchina ducale avevano puntato ma senza trarne qualcosa di buono. Ottima anche la prova di Balogh, che potrà rivelarsi un asso in più visto il protrarsi delle assenze di Cobbaut e Romagnoli. Stesso discorso per Circati. Per Buffon, invece, sono finiti gli aggettivi: uno come lui andrebbe clonato, punto.
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Bene anche il rientro di Mihaila, che si spera possa tenere botta d'ora in avanti: uno con le sue caratteristiche potrebbe rivelarsi fondamentale per il gioco di Pecchia, al netto di un'integrità fisica sin qui tutt'altro che garantita. Ed a proposito di infortuni, nel match di San Siro ha dovuto chiedere il cambio Dennis Man, ma per ora il quadro clinico non è ancora stato comunicato. L'idea che da sempre stuzzica la fantasia di molti di vedere lui da una parte e Mihaila dall'altra si è rivelata spesso utopia nell'arco di tre stagioni. Pare quasi che facciano una staffetta: fuori uno e dentro l'altro, torna Cip e trac! Si fa male Ciop...
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Senza dimenticare che siamo in piena finestra trasferimenti di gennaio. Se il Parma fosse sempre quello visto contro l'Inter - al netto delle defezioni - non servirebbe tornare sul mercato, ma anche nella sfida coi nerazzurri, in più occasioni, si è avvertita troppa leggerezza nel reparto offensivo. Stando a quanto detto dal direttore sportivo Mauro Pederzoli la squadra è più che competitiva così com'è adesso, ma sentendo i rumors attorno ai profili di Inglese e Tutino, chissà che davanti non possa cambiare qualcosa. Inoltre, c'è curiosità rispetto il rientro di Charpentier e chissà che anche Benek possa avere una chanche da centravanti. Non dimentichiamo Bonny, che a Brescia spaccò la gara... Insomma, il materiale non manca, in effetti, il più è la garanzia dell'integrità fisica della rosa da qui in avanti. Le valutazioni andranno effettuate in questi giorni, altrimenti se ne riparlerà la prossima stagione...
Comunque, niente più scuse: San Siro ci ha mostrato che il Parma può e deve fare la grande anche in campionato.
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