Che-ribaltone! Ma può un fulmine far tornare il cielo sereno?
Sembrerebbe un paradosso, ma così non è. L’almeno apparentemente inaspettato annuncio relativo alla nomina di Federico Cherubini in qualità di Amministratore Delegato del Parma è riecheggiato fragoroso all’interno di tutto l’ambiente ducale, irrompendo bruscamente e senza preavviso alcuno da generare quasi un sussulto come quello provocato dalla veemenza di un tuono.
Tuttavia, non ritengo calzante alla circostanza l’idiomatismo del «Fulmine a ciel sereno»; propendo piuttosto l’antinomia arrangiata sulla falsa riga di questo celebre detto utilizzata nel titolo per descrivere in maniera maggiormente appropriata lo scenario attuale. Mi spiego meglio: durante un temporale è pacifico mettere in preventivo l’eventualità di poter udire un boato da un momento all'altro, ciononostante anche quando «Viene giù che Dio la manda» a ogni rombo segue una blasfemia.
Ecco, con ancora 17 giornate in calendario risulterebbe pletorico farsi prendere dal panico, tanto quanto indiscutibile era diventata la necessità dell’ennesimo - e altresì doveroso - ribaltone tra i piani dirigenziali. Nel corso del suo mandato alla presidenza del club, quella di Cherubini si appresta ad essere la settima tra le figure di rilievo assoluto ai vertici dell’organigramma societario sulla quale lo stesso Krause ha deciso di puntare, in seguito alle brevissime - e neppure particolarmente intense - parentesi dei vari Ribalta, Kalma, Fournier, Vaeyens e dell’uscente Martines, con l'unica eccezione incarnata dal fedele Pederzoli a completare la sfilza di nomi.
L’ex uomo mercato della Juventus conosce a fondo il calcio (e l’) italiano e senza ombra di dubbio rappresenta un concreto step di crescita in ottica futura. L’auspicio della piazza è che lo possa essere sin da subito...