L'enigma Mihaila: un giallo tra sfortuna e rimpianti... Promozione via di salvezza: il purgatorio della B si sta rivelando infernale anche per le casse del club
Per carità, bene i successi con Palermo e Cittadella, ma il dato eclatante - per una squadra che, alla vigilia del campionato, era inserita tra le principali favorite alla promozione diretta - è che due vittorie consecutive non si vedevano da più di 6 mesi. C’è poco da esultare, quindi, ma continuare a rimboccarsi sempre di più le maniche e pedalare per raggiungere il miglior piazzamento in classifica possibile. Al di là che la qualificazione ai playoff è tutt’altro che in tasca - vuoi per la possibile penalizzazione che il Parma potrà subire, vuoi anche per l’incostanza di risultati e prestazioni mostrata sin qui - non è di secondaria importanza, infatti, la posizione che i crociati occuperanno al termine della regular-season ai fini degli accoppiamenti negli eventuali spareggi.
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L’esigenza di centrare la promozione è più importante di ogni altra cosa per progredire nello sviluppo di questo club. Krause ha dimostrato di avere le spalle larghe, finanziariamente parlando - vedi gli investimenti su Collecchio ed il progetto Nuovo Tardini - ma un altro anno di Serie B potrebbe nuocere parecchio anche alle casse societarie (oltre che al fegato dei tifosi…). Stando ai dati forniti da Transfermarkt, infatti, dal momento dell’acquisizione del Parma da parte del presidente americano, il valore della rosa si è dimezzato, passando dagli 89.78 milioni di euro (dato riferito a settembre 2020) ai 45.95 di oggi. Un deprezzamento del 50% in nemmeno 3 stagioni: un po’ troppo, considerando invece i capitali immessi nel mercato. Lo scarso rendimento sul piano sportivo ha influito negativamente a riguardo, in particolar modo su alcuni singoli che sino a questo momento non sono ancora riusciti a giustificare gli esborsi sostenuti per assicurarsi le loro (non) prestazioni…
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In sintesi, tornare in Serie A è fondamentale per il Parma, sia per l'ambizione della piazza che per gli introiti e i riflettori che può garantire un palcoscenico come quello della massima categoria. Tutto ciò però andrà conquistato sul campo ed in questo finale conteranno soprattutto le motivazioni. Dopo la deludente stagione vissuta sin qui pare quasi strano parlare di promozione, ma ai playoff comincerà un campionato a sé ed è lecito pensare di potersela giocate contro chiunque. I crociati, negli ultimi 6 match in programma da qui al termine del calendario, dovranno affrontare il derby contro il Modena, lo scontro diretto con il Cagliari e le insidiose sfide contro Benevento, Brescia, SPAL e Venezia, tutte formazioni ancora invischiate nella lotta salvezza. Al Braglia Pecchia potrà contare sul rientro di Bernabé e sui buoni momenti di forma mostrati dai vari Cobbaut, Camara e Coulibaly. Lo stesso non si può dire di Man, Inglese o Charpentier, purtroppo. La situazione legata a Mihaila, invece, resta avvolta da un alone di mistero...
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L'esterno rumeno, dopo l'exploit di inizio stagione segnato da 5 partite disputate da titolare nelle altrettante prime giornate di Serie B - condite, appunto, da 2 reti e 3 assist - è quasi completamente sparito (di nuovo) dai radar ducali. Poco più di 120' giocati in 5 spezzoni di match: questo il magro bottino racimolato dal classe 2000 dall'11 settembre 2022 ad oggi. Più o meno 3 tempi di gioco in 7 mesi, senza mai riuscire ad incidere in zona gol: uno score decisamente negativo per un ragazzo che invece ha dimostrato di poter cambiare il volto della squadra se in giornata. Purtroppo per lui, però, in questi anni trascorsi a Parma è forse stato il giocatore della rosa maggiormente colpito dagli infortuni, tra recidive ricadute e nuove sventure varie. Con il Palermo ed al Tombolato è rimasto in panchina, ma chissà che nelle prossime uscite non possa tornare protagonista e ritrovare quella verve di cui tanto avrebbe bisogno Pecchia là davanti. Tra strappi ed incursioni capaci di aprire in due le difese avversarie...
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