Questo mercato diventa una partita di poker: raise o check per il Parma? Inglese e Tutino le variabili
Diventa difficile - molto difficile - anche solo ipotizzare dei consigli di mercato per questo Parma. Nelle vesti poi del Sig. Nessuno, sia chiaro, ma nemmeno al bar con gli amici luminari penso sia semplice analizzare a 360° la situazione della squadra. Ovvio, ragionando per assurdo, di soluzioni ne uscirebbero a bizzeffe, ma sono tanti, troppi forse, i fattori da tenere in considerazione. Innanzitutto quello di natura economica, che, vuoi o non vuoi, anche per un tifoso deve incidere nelle valutazioni da tenere in conto. Chi nel club amministra le finanze sa bene fin dove potranno spingersi gli sforzi che il presidente Krause potrà fare in questa sessione invernale - anche in funzione dei paletti che regolamentano i campionati -, per cui risulta complicato anche fare il toto-acquisti non conoscendo il budget a disposizione.
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Tanto meno i reali obiettivi che la società ha in mente. Chiaro, il non far trapelare nomi o prototipi di giocatori appetibili alla rosa, logicamente, rientra nei piani di azienda, onde evitare rialzi sui prezzi o eventuali scherzetti da parte delle concorrenti. Detto ciò, cosa sta mancando al Parma in questo momento? Senza dubbio concretezza dal punto di vista realizzativo, quindi già l'attenzione la spostiamo sul reparto offensivo. Ma considerando la categoria, due attaccanti come Inglese e Charpentier, dovrebbero poter bastare, giusto? Evidentemente, ad oggi, no, vista la limitata possibilità di utilizzo di entrambi da parte del mister, complici soprattutto i rispettivi problemi fisici. Quindi, dopo l'aver preso coscienza delle errate valutazioni fatte in estate - affidandosi a due attaccanti dall'integrità a rischio - cercare un'altra prima punta sarà la priorità del club? Ma soprattutto, la soluzione a tutti i problemi?
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Personalmente, dico di no. In questi anni abbiamo constatato che la fortuna è cieca ma la sfiga ha per CAP il vecchio 43100, per cui immagino che se a gennaio il Parma acquistasse Moreo si farebbe male anche lui, piuttosto che, da lì in avanti, avresti a disposizione tutti e tre gli attaccanti di ruolo (4, considerando anche Benek) e magari la nuvola fantozziana andrebbe ad abbattersi su un altro reparto falcidiandolo. Ripeto, risulta davvero difficile fare considerazioni, o meglio, potremmo anche farle, ma sono troppe le variabili che non conosciamo.
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Ecco, senz'altro, possiamo dire che se dovesse partire un attaccante ne arriverà un altro. I riflettori qui si accendono su Tutino, che pare aver attirato interesse attorno a lui da svariati club di cadetteria. La sua cessione consentirebbe al Parma di tornare sul mercato per trovare un sostituto del gradimento di mister Pecchia, maggiormente congeniale, quindi, alla sua idea di gioco. Riguardo Benek, invece? Forse anche per lui converrebbe fare esperienza altrove - così come successo con Daniele Iacoponi - al fine di non svalutare il suo cartellino. Negli ultimi giorni, poi, si è parlato di un ammiccamento da parte della Reggina per Inglese, ma anche qui servirà tempo per capire quel che realmente accadrà. In difesa e a centrocampo - al netto degli infortuni, ovviamente - a livello numerico direi che siamo a posto. Sugli esterni, al contrario, un uomo di ruolo andrà preso. Al netto delle ipotesi paventate - tutt'altro che ben delineate - la realtà sarà tutta da decifrare. Pederzoli e Notari, ora tocca a voi.
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