Alle 20 il gong del mercato, il solo Mosans l'unico acquisto del Parma: nemmeno il duro colpo di Modena ha scalfito la sicurezza del club
Alle ore 20.00 di questa sera chiuderà ufficialmente il calciomercato per le squadre italiane: poche ore ancora, quindi, e poi scadrà definitivamente la possibilità per i club di effettuare acquisti e cessioni. Quel che è fatto è fatto, insomma, o meglio: quel che non è stato fatto non serviva, almeno secondo la dirigenza del Parma. Il club ducale, infatti, nel corso di questa sessione invernale di trattative non è intervenuta in nessun modo per rimpolpare o sfoltire l'organico gialloblù, probabilmente perché non lo ha ritenuto opportuno (come avevo evidenziato anche nel precedente editoriale). Evidentemente la proprietà non ha creduto fossero necessari nuovi arrivi - nonostante le rivali alla lotta promozione si siano parecchio rinforzate - valutando all'altezza la rosa ducale al fine di competere per l'obiettivo finale. Al di là del solo Kristaps Mosans (giovane attaccante lettone classe 2007 arrivato dall'FK Metta durante questa parentesi di gennaio), il Parma non ha effettuato alcun movimento di mercato nè in entrata nè in uscita. Vero che manca ancora qualche ora al gong finale della finestra invernale, ma pare ormai remota la possibilità che qualcosa possa accadere.
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Eppure, dopo la batosta di Modena, qualche campanello d'allarme è risuonato nell'ambiente gialloblù, ma il club pare abbia preferito perseguire la linea intrapresa sin qui senza farsi intimorire dallo scivolone del "Braglia". Il presidente Kyle Krause, infatti, ha spesso dimostrato nel corso di questi anni di non lasciarsi inquietare dagli incidenti di percorso e di essere restio a correggere in corsa la retta già avviata. Evidentemente anche mister Fabio Pecchia ha deciso di sposare questa mentalità, preferendo continuare a lavorare con il gruppo già amalgamato dalla scorsa estate. Peccato, forse, per Vasilios Zagaritis e Tjas Begic, che in crociato stanno trovando poco spazio e magari sarebbe stato meglio girarli in prestito in qualche altra squadra che avrebbe garantito loro una certa continuità. Si potrebbe anche aggiungere che Antonio Colak non è l'attaccante adatto per lo stile di gioco di questa formazione e che un altro profilo avrebbe magari dato linfa nuova al reparto offensivo ducale, così come un difensore centrale di spessore avrebbe completato il pacchetto della retroguardia. Insomma, dei ritocchi o dei piccoli aggiustamenti si sarebbero anche potuti fare, al fine di consegnare al mister una corazzata pronta per il salto di categoria, ma il pensiero del club è stato chiaramente espresso con le mosse operate sin qui.
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