Con l'Udinese primo esame fallito, ora con il Lecce altra prova importante. Occhio a lasciare troppi punti per strada...
Reduce dalla seconda sconfitta consecutiva, il Parma si lecca le ferite e guarda avanti. Tra poche ore c'è il Lecce, per quello che è potenzialmente un secondo scontro diretto di fila dopo la gara persa lunedì scorso contro l'Udinese. Una sconfitta, quella del Tardini, che si spera non lasci strascichi ma che, al tempo stesso, ha testimoniato alcune debolezze palesate dai crociati in questo avvio di stagione. Continua infatti a esserci un pericoloso rapporto con le rimonte subite, questa volta da 2-0 a 2-3, con il Parma che si è sciolto come neve al sole dopo aver incassato l'1-2. Certo, l'espulsione di Keita ha sicuramente indirizzato la gara, ma non può essere l'unica spiegazione: non è la prima volta in questa stagione che il Parma gioca poco più di un tempo per poi lasciare sin troppo campo agli avversari, finendo con il compromettere la gara. Al di là degli errori individuali e di reparto - contro l'Udinese penso ci sia stata una delle primissime prove davvero negative di Circati da quando ha esordito in prima squadra -, l'impressione è che ci sia ancora tanto da lavorare. Forse troppi elogi dopo le prime giornate? Chissà. Nel frattempo, meglio tornare sulla Terra e concentrarsi sulla gara che verrà.
Già, perché se il primo esame di maturità contro l'Udinese è stato fallito, sarà bene non ripetere lo stesso risultato contro il Lecce. Perché una sconfitta diventerebbe la terza consecutiva, e potrebbe rappresentare un brutto contraccolpo psicologico. Inoltre, si tratta, come detto, del secondo scontro diretto consecutivo, ed è qui che i punti contano doppio, come si suol dire. Come sempre in Serie A non sarà facile, anche perché il Lecce è una squadra ben allenata da un tecnico molto acuto come Luca Gotti, che prepara minuziosamente la fase difensiva e che spesso sa esaltare la propria punta centrale: ne sanno qualcosa Beto e Nzola, che con l'ex allenatore dello Spezia hanno fatto benissimo, con Krstovic che spera di ripeterne le gesta. Il Parma quindi deve stare in campana, ripensando ai propri errori delle ultime gare per correggerli, ma senza cadere nell'ansia. Fin qui i crociati hanno raccolto meno di quanto dimostrato, ma non è più l'ora degli elogi: c'è bisogno di fare punti ed essere più concreti, anche a costo di essere un po' meno belli da vedere. Se poi si riuscisse a completare la gara in undici contro undici, magari le possibilità di tornare a muovere la classifica aumenterebbero.