Gli elogi iniziali hanno sortito un effetto deleterio che nemmeno le critiche seguenti sono riuscite a lenire. Questo gruppo dovrà imparare a gestire le pressioni esterne, senza narcisismi

03.10.2024 00:00 di  Rocco Azzali   vedi letture
Gli elogi iniziali hanno sortito un effetto deleterio che nemmeno le critiche seguenti sono riuscite a lenire. Questo gruppo dovrà imparare a gestire le pressioni esterne, senza narcisismi
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I seri infortuni accorsi da Kowalski e Circati complicheranno ulteriormente il percorso dei crociati da qui in avanti, il quale si preannunciava piuttosto in salita già alla vigilia dell'inizio di stagione per una neopromossa composta in larga parte da giovani alle prime armi in Serie A. Tuttavia, credo fermamente che la scarsa profondità della rosa e la poca esperienza nelle corde di questi giocatori non saranno gli unici fattori con cui il Parma sarà chiamato a fare i conti quest'anno. L'allenatore e la società dovranno essere in grado di far fronte anche a un certo coefficiente di narcisismo che potrebbe rivelarsi un ostacolo aggiuntivo nel corso del campionato.

Le lodi e i titoli attributi con merito ai gialloblù dopo le prestazioni offerte nelle prime tre giornate pare abbiano sortito un effetto deleterio sul piano dell'atteggiamento di squadra nelle seguenti sfide, apparsa eccessivamente vanesia a partire dal secondo tempo del match contro l'Udinese. I mugugni dell'ambiente ducale che hanno fatto seguito il clamoroso tracollo della ripresa con i friulani non sono serviti a far ravvedere la formazione ducale in vista della trasferta di Lecce, colpevole anche al "Via del Mare" di leggerezze e ingenuità inammissibili, mascherate unicamente dalla rimonta nel finale utile a evitare quella che sarebbe potuta essere la seconda disfatta nel giro di pochi giorni.

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Una figuraccia, in realtà, rimandata soltanto al turno successivo con il pesante ko interno subito per mano del Cagliari che ha acuito perplessità e malumori di una piazza testimone degli ennesimi cali di tensione accusati dal gruppo di mister Pecchia. Personalmente ritengo siano stati oltremodo severi i fischi del "Tardini" arrivati al termine della sfida di lunedì, ma comprendo appieno la frustrazione di una tifoseria amareggiata per l'ennesimo e inspiegabile blackout della squadra.

Ora, sapevamo tutti che la Serie A non sarebbe stata una passeggiata e credo che nessuno abbia mai preteso dal Parma qualcosa di più di una - magari non troppo tribolata - salvezza, ma continuare a regalare punti così importanti ad alcune delle dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere è un errore che alla lunga potrebbe costare caro. Insegnare a questi ragazzi a saper gestire le critiche e le pressioni provenienti dall'esterno non sarà un compito semplice per il tecnico e per il club, ma è ciò che serve in questo momento per riprendere la rotta e affrontare al meglio il prosieguo del campionato.

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