I cambi salvano Pecchia: un pareggio di cuore e orgoglio, ma per i tre punti bisogna far meglio. Più lucidità e meno disattenzioni, solo così si tornerà a vincere
Almqvist, Haj Mohamed e Hainaut. Sono loro tre gli eroi del Via del Mare, protagonisti assoluti della rimonta che ha permesso ai crociati di conquistare un punto in extremis, quando ormai sembrava troppo tardi per recuperare il doppio svantaggio. Un risultato che è di vitale importanza per quello che sarà il prosieguo della stagione. Un punto guadagnato e soprattutto due punti tolti al Lecce, una diretta concorrente per la salvezza. Ma il peso specifico di questo risultato non si misura con i punti in classifica: ciò che davvero il Parma si porta a casa da Lecce sono i sorrisi stampati sui giocatori a fine partita e l’esultanza liberatoria della squadra al gol di Hainaut. Uscire con zero punti dal Via del Mare sarebbe stata una dura mazzata per il gruppo. Le sconfitte contro Napoli e Udinese, soprattutto per il modo in cui sono arrivate, non hanno di certo fatto bene ad una squadra che, come più volte ribadito da mister Pecchia, ha bisogno di entusiasmo e serenità per esprimersi al meglio. Il tecnico crociato davanti alle telecamere si è sempre mostrato sereno e soddisfatto, ma di certo i giocatori hanno sofferto almeno tanto quanto i tifosi per la cocente delusione di quelle due rimonte subite. Ci ricordiamo il primo Parma di Pecchia: una squadra forte, che esprimeva un bel calcio ma che non era stabile a livello mentale. Ciò che mancava, come più volte ribadito dal tecnico crociato, era la vittoria, la medicina migliore per guarire una squadra ferita da qualche risultato deludente. La gara contro il Lecce invece rischiava di essere un ulteriore schiaffo soprattutto perché, ancora una volta, aveva quel sapore di occasione persa. L’enorme soddisfazione per il punto guadagnato però, non basta per cancellare completamente l’amarezza per una partita che, se gestita diversamente, si poteva provare a vincere. Non per togliere meriti ad un Lecce che ha disputato un’ottima prova e ha saputo creare problemi alla squadra di Pecchia, ma la sensazione è che ai crociati sia mancato qualcosa proprio nei momenti chiave del match.
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“Non si può dominare sempre” e “c’è anche da dare meriti agli avversari”, queste sono frase che Pecchia ha ripetuto più volte in questi anni a Parma. Proprio per questo motivo, il Parma visto nel primo tempo, seppur non abbia espresso il miglior calcio da inizio stagione, ha comunque disputato una prova dignitosa. Qualche occasione da gol è stata costruita e probabilmente c’è stata anche un po’ di gestione delle energie. Allo stesso tempo però, la squadra a tratti è sembrata un po' spaccata in due, con Bernabé ed Hernani in mezzo al campo chiamati a coprire spazi lunghissimi. Inoltre, sono stati fatti diversi errori nelle scelte negli ultimi venti metri, ma soprattutto qualche sbavatura di troppo, soprattutto in fase di impostazione. L’unica cosa però che è davvero imperdonabile è il gol subito: a difesa schierata, un taglio elementare di Dorgu ha inspiegabilmente sorpreso una difesa ferma e passiva. ICoulibaly non ha assorbito il taglio dell’esterno giallorosso, rimanendo fermo e lasciando spazio tra sé e Balogh, permettendo a Dorgu di sbloccare la gara. Una disattenzione, che però in Serie A si paga a caro prezzo e lo abbiamo visto in queste prime cinque gare. Eppure, nonostante lo svantaggio iniziale, un regalo di Guilbert, colpevole di aver colpito in volto Cancellieri, sembrava aver indirizzato nuovamente la gara sui binari giusti. E invece, al Parma son mancate calma e lucidità. Con un secondo tempo tutto da giocare e soprattutto in superiorità numerica, esporsi al contropiede in questo modo è una gravissima ingenuità. Il Parma prima ha permesso al Lecce di ripartire, poi Coulibaly ha sbagliato a non temporeggiare e infine Cancellieri, dopo un gran recupero in velocità, ha commesso un fallo ingenuo e probabilmente non necessario. Poi, sulla punizione scaturita successivamente, subisci il raddoppio con un tiro deviato e a quel punto l’inerzia della gara sembra definitivamente dalla parte dell’avversario.
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Invece da qui possiamo parlare di tutto ciò di bello che abbiamo visto a Lecce. Prima di tutto l’atteggiamento. La squadra ha reagito con cuore e orgoglio, senza mai rinunciare ad attaccare, anche quando la porta sembrava stregata. Un super Falcone ha fatto di tutto per alzare la saracinesca, compiendo una serie di interventi spettacolari e decisivi. Senza demordere, i crociati hanno continuato a spingere e, dopo esser stati salvati da un super Suzuki, sono stati ripagati. Una reazione di squadra entusiasmante, nella quale però bisogna premiare qualche singolo. Già, perché se abbiamo detto che il Parma ha pareggiato per l’ottimo atteggiamento del gruppo, non possiamo allo stesso tempo non sottolineare quanto sia stato importante l’impatto dei singoli sulla partita. Oltre ad Alqmvist, autore di un gol dell’ex di rapina, gli altri due protagonisti di questo sabato sono due ragazzi giovani che si son fatti trovare pronti nel momento decisivo. Una grande dimostrazione di professionalità e attaccamento, da giocatori affamati che hanno tutto da dimostrare. Ovviamente stiamo parlando di Anas Haj ed Hainaut, gli eroi di serata. Dopo tanta panchina, entrambi hanno avuto l’occasione per dimostrare di meritare maggiore considerazione e subito l’hanno sfruttata, regalando il pareggio alla squadra. Assist spettacolare di Anas Haj, con un tocco sotto delizioso che a pescare il tuffo di Hainaut, bravissimo di testa a battere l’impenetrabile Falcone. Un gol che premia l’ingresso in campo dei due, che sono entrati con tanta voglia di incidere, senza alcun timore o pressione particolare. E sono risultati decisivi, venendo elogiati dai propri compagni a fine partita, consci dell’importanza di questo pareggio e riconoscenti per questo punto liberatorio. Ora però arriva il Cagliari: vietate distrazioni, al Tardini il Parma deve vincere.
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