Preso un gol evitabile, ma il Parma ha lanciato tanti segnali incoraggianti. Delprato-Balogh? Una certezza. Attenzione a non sottovalutare D'Aversa
Superata la fase iniziale di stagione di adattamento, ora è giunto di scoprire il reale valore di questo Parma. Tra la sosta nazionali appena conclusa e la prossima di novembre c'è un mese con ben cinque gare. La prima è già andata in archivio, con il pareggio per 1-1 al Sinigaglia. Un buon punto, contro un avversario ostico che ha saputo a tratti mettere in difficoltà il Parma. La squadra di Pecchia, però, esce dal campo a testa alta, perché ha saputo gestire i momenti difficili, prendendo le misure all'avversario e chiudendo in crescendo. Alla fine dei novanta minuti, una vittoria non sarebbe stato nulla di immeritato, alla luce anche e soprattutto dei legni colpiti, oltre che della prestazione. Diverse cose buone da portarsi dietro per i prossimi impegni, ma partiamo prima da ciò che non ha funzionato. In un campionato così difficile, una squadra che lotta per salvarsi non può subire quel a pochi minuti dall'intervallo. Saltando la linea di centrocampo, gli attaccanti del Como hanno trovato una prateria da attaccare e quando affronti giocatori di qualità come Fadera e Nico Paz poi subisci gol. Dopo un primo tempo tiratissimo in cui eri riuscito a portarti in vantaggio, il giusto premio era quello di andare a riposo ancora avanti. Invece così non è stato, a causa di qualche lettura sbagliata e qualche errore nel piazzamento. Non è stata però l'unica azione dove il Parma si è esposto troppo: è vero che la squadra di Pecchia attacca con diversi uomini, ma i contropiedi presi da situazione di calcio da fermo a favore, quelli sono inaccettabili.
Passando a ciò che ha funzionato, tanti sono i segnali positivi in vista delle prossime gare. In primis la continuità nell'arco dei novanta minuti: a tratti il Parma ha sofferto il Como, ma sempre per meriti dell'avversario. Inoltre, anche in quei momenti, ha sempre mantenuto la giusta concentrazione. Qualche errore c'è stato, ma non abbiamo visto nessun blackout a differenze delle gare contro Cagliari e Udinese. Questo grazie anche alla prova solidissima della coppia Delprato-Balogh: come a Bologna, anche a Como i due centrali sono stati sempre attenti e puntuali, guidati anche da un Suzuki in crescita per personalità. Se dobbiamo soffermarci sui singoli, merita ovviamente menzione anche la prestazione stellare di Bernabé, preziosissimo in entrambe le fasi. Senza dimenticarci dell'affidabile Hainaut o dell'ottimo esordio da titolare di Almqvist. Per finire con Bonny, che si conferma sempre più attaccante completo. Un altro gol da grande centravanti, come contro l'Udinese. Riuscire a continuare a lavorare per la squadra e allo stesso tempo mantenersi lucidi sotto porta in questo modo è una dote per pochi. Questo fa ben sperare, per la salvezza del Parma in primis, ma anche per il futuro del ragazzo, che continua a stupire tutta la Serie A. Insomma, i singoli continuano a crescere, la squadra sembra aver ritrovato solidità. Buone notizie, anche in vista del recupero di Estevez, che per caratteristiche può davvero fare la differenza. Cosa manca quindi?
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Solo qualche punto in più. E qui ci riallacciamo con il discorso iniziale: prima della prossima sosta nazionali, a metà novembre, restano 4 partite. Gli avversari? Empoli e Genoa al Tardini, Juventus e Venezia in trasferta. Il primo avversario sarà proprio la squadra di D'Aversa. Un gruppo con qualche talento interessante ma soprattutto ben organizzato, anche grazie al solito lavoro dell'ex tecnico crociato, che ancora una volta sta ottenendo ottime risposte sul piano difensivo. Non sarà facile per i crociati, perché dopo la discussa sconfitta con il Napoli, l'Empoli verrà a Parma con voglia di rivalsa. D'Aversa studierà a fondo come arginare i crociati e servirà una prova impeccabile per vincere, anche e soprattutto sul piano dell'attenzione. Non sono ammessi però risultati negativi, soprattutto perché si torna al Tardini. Poi la Juventus allo Stadium: la squadra di Thiago Motta ha un calendario fittissimo e complicato e questo Parma ha dimostrato di volersela giocare contro ogni avversario (Milan e Napoli ne sanno qualcosa). Per finire Genoa e Venezia, due squadre in grande difficoltà in questo inizio, che lotteranno fino alla fine per salvarsi. Sarà quindi fondamentale mettere in cascina più punti possibili: quattro gare, per allungare sulla zona retrocessione e lavorare con ancora più serenità ed entusiasmo.
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