Sui rinnovi si gioca una partita importante, con un occhio di riguardo per Man. E con l'Ascoli c'è un tabù da sfatare
Personalmente è già da qualche tempo che dico che una delle priorità assolute del Parma debba essere il rinnovo di Dennis Man. In questa stagione sembra essere definitivamente sbocciato il talento dell'attaccante rumeno, a lungo aspettato dai tifosi, le cui qualità non erano mai state in discussione ma che negli anni non era mai riuscito a essere veramente continuo. Adesso che Man sembra davvero essere un giocatore decisivo, l'impressione è che il rumeno possa ripetere le gesta di Albert Gudmundsson al Genoa: devastante in Serie B, e in grado di ripetersi (toccate ferro se siete scaramantici) in una eventuale Serie A. Ed è proprio per questo che sarebbe un peccato mortale perdere adesso Man. Intendiamoci, non mi riferisco tanto alle voci di mercato: l'ipotesi Napoli non è mai davvero decollata - anche perché in quel ruolo i partenopei sono vicini a Ngonge - mentre dubito che il Sassuolo alla fine cederà Berardi in questa sessione di mercato. Insomma, tali voci non mi sembrano poi così convincenti per il momento. Fatto sta che il rinnovo della stella della Nazionale rumena dovrebbe essere una priorità: con un contratto in scadenza nel 2025, quest'estate il valore del suo cartellino rischierebbe di abbassarsi sensibilmente, e sarebbe veramente un peccato considerando che ci sono gli Europei e, se Man sfoderasse prestazioni importanti, al contrario vedrebbe la sua valutazione impennarsi, con il Parma che ne gioverebbe in modo evidente.
Ciò non significa che il Parma debba privarsi di Man in estate, anzi: i crociati hanno la forza economica per trattenere Dennis in rosa anche l'anno prossimo, a maggior ragione (toccate ferro ancora) in caso di promozione in Serie A. Comunque, Man a parte, l'impressione è che il vero mercato di gennaio del Parma si giocherà principalmente sui rinnovi: praticamente metà rosa è in scadenza a giugno 2025 e quindi serviranno degli sforzi per trattenere i principali protagonisti in maglia crociata, come Sohm e Benedyczak - per i quali i discorsi sono già iniziati.
Ma non c'è solo il mercato, perché fortunatamente domenica si torna in campo per la ripresa della Serie B. Per il Parma c'è l'Ascoli in casa, un impegno abbordabile sulla carta, ma assolutamente da non sottovalutare. A dirlo è la storia: non solo per il valore dell'Ascoli, che vuole risollevarsi da una classifica difficile, ma anche per una statistica antipatica che ho riportato. Praticamente, nei campionati di Serie B, il Parma non vince la prima partita dell'anno solare addirittura dal 1980. Quarantaquattro anni fa, un successo firmato da Fabio Bonci, con mister Cesare Maldini in panchina. Praticamente un'era geologica fa, in senso calcistico. Nel mentre, tre pareggi e ben sei sconfitte: e allora, con il Parma capolista e intenzionato a mantenere il primo posto, quale occasione migliore di questa per sfatare questo tabù?