Tempo di grandi cambiamenti in casa Parma: e dopo Ondrejka e Djuric non è ancora finita. Ma la testa deve restare sempre al campo
Negli ultimi giorni il Parma ha decisamente accelerato sul mercato. Così, dopo gli arrivi di Marcone, Løvik e Vogliacco, gli ultimi acquisti in ordine temporale portano i nomi di Jacob Ondrejka e Milan Djuric, che sbarcano in Emilia per rinforzare l'attacco a disposizione di mister Pecchia. Acquisti che hanno una certa importanza, perché ridisegnano il reparto offensivo cambiandone il volto: Djuric prende di fatto il posto dell'infortunato Charpentier, mentre lo svedese dovrebbe (condizionale d'obbligo in tempi di mercato) rimpiazzare il partente Dennis Man. Ed è proprio attorno al nome di Man che c'è grande attesa: stando alle voci di mercato l'interesse della Fiorentina c'è e sarebbe concreto, ma ancora non ci sarebbe l'accordo. L'impressione è che ci sia aria di separazione, ma fin quando non c'è l'accelerata decisiva non si può aggiungere altro. Chiaramente i tifosi dovranno confidare molto in Ondrejka, che però avrà sicuramente bisogno di adattarsi al calcio italiano: potrebbe sembrare una mossa azzardata, ma operazioni simili a volte sono più fruttuose di quanto sembri. Pensate all'Hellas Verona, che nel gennaio 2024 sembrava aver smobilitato e si salvò grazie ai gol del carneade Noslin. In ogni caso non finisce qui, ci sarà almeno un altro arrivo in difesa (magari Martin Erlic?) e forse ancora qualcos'altro.
Ma questi sono anche i giorni di Federico Cherubini, annunciato come nuovo amministratore delegato del Parma. Si tratta di un ennesimo ribaltamento dirigenziale che ormai non sembra neanche fare più notizia in seno alla società dei Krause, ma che, al tempo stesso, mostra un possibile cambiamento strategico a livello di organigramma. La scelta di affidarsi a un ad, italiano e uomo di calcio, appare di rottura rispetto a quanto fatto sinora dalla proprietà statunitense, che peraltro conosceva e apprezzava Cherubini da tempo. Il dirigente umbro cercherà di portare la sua esperienza alla causa, contribuendo a una salvezza che il Parma deve conquistarsi sul campo, un compito che si preannuncia fattibile certo, ma non semplice.
In tutto ciò, sembra banale dire che la priorità debba restare proprio il campo. In realtà di banale e scontato non c'è nulla, e lo dicono i risultati, con un Parma che spesso ha deluso negli scontri diretti, uscendone sconfitto o con pareggi dall'amaro in bocca - come per esempio l'ultimo contro il Venezia. Proprio per questo, occasioni come la prossima sfida contro il Milan (peraltro battuto già all'andata) devono rappresentare un'occasione di rivalsa per i crociati, che non possono permettersi di fare troppi calcoli. Che l'avversario sia il Milan o una squadra di seconda fascia al Parma cambia poco: bisogna fare i punti, gettando il cuore oltre l'ostacolo e rimettendosi in carreggiata. Anche perché là dietro comincia a esserci una discreta bagarre...