Tre vittorie, sei reti e nove punti: difficile chiedere un inizio migliore. Ma il VAR aiuta o mette in difficoltà questa classe arbitrale di così basso livello?

30.08.2023 00:01 di  Alessandro Tedeschi  Twitter:    vedi letture
Tre vittorie, sei reti e nove punti: difficile chiedere un inizio migliore. Ma il VAR aiuta o mette in difficoltà questa classe arbitrale di così basso livello?
© foto di Benaglia/ParmaLive.com

Alzi la mano chi avrebbe anche solo sperato di arrivare al 29 agosto, a quattro giorni dal derby con la Reggiana, a punteggio pieno ed al comando in solitaria della classifica, con otto lunghezze di margine proprio sui granata. Eppure il Parma, in queste prime tre giornate di campionato, è stato in grado di mettere a referto sei reti, subendone una solamente (su calcio di rigore, e che rigore...), e di portarsi così già a quota nove punti in classifica.

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Dopo due partite nelle quali il Parma è sembrato in pieno controllo della gara per tutti i novanta minuti, ecco la prima sfida in cui i crociati hanno dovuto soffrire. E non poco. Una prima mezz'ora da protagonisti assoluti, con una rete spettacolare ed un palo, oltre a tante diverse occasioni. Poi l'espulsione nel Pisa ha fatto un po' "sedere" i crociati, che nella ripresa si sono fatti riprendere, complici anche alcune decisioni arbitrali non felicissime. Ma nonostante la sofferenza i ragazzi di Pecchia si sono mostrati compatti e hanno concesso ben poco al Pisa e anche dopo la rete del pareggio toscano c'è stata subito una reazione che ha portato al nuovo vantaggio gialloblu. E' arrivata dunque una vittoria di carattere che lascia ottimi segnali per il prosieguo del campionato. A partire dalla sfida di sabato alla Reggiana, che non avrà un valore tanto per la classifica, perché sempre tre punti vale, quanto per l'entusiasmo che potrebbe dare a tutto l'ambiente per le settimane a seguire. 

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Ma veniamo alla nota dolente di serata, che fortunatamente non riguarda in prima persona il Parma, se non come "parte lesa". E' incredibile la difficoltà della classe arbitrale italiana in queste prime giornate di campionato, a partire dalla Serie A, vedi il rigore non dato al Bologna con conseguente ammissione di colpa da parte dall'AIA, arrivando alla sfida di questa sera. Il Parma ha comunque portato a casa i tre punti e quindi tutto finirà senza grosse polemiche o rumore, ma è da gestioni della partita come quella odierna, sempre più frequenti, che i campionati falsati. Ad Ascoli la settimana scorsa abbiamo visto una squadra chiudere un tempo in 8 giocatori, nelle sfide di sabato si sono viste decisioni clamorose che hanno però avuto bisogno del VAR perchè completamente ignorate dal campo e infine arriviamo a stasera. Il rosso a Leverbe non era chiaro agli occhi dell'arbitro? Se non ci fosse stato il VAR sarebbe rimasto solo un giallo. Il secondo giallo a Coulibaly è un chiaro tentativo di compensazione, di non si sa bene cosa. Poi il rigore, sul quale forse è meglio non esprimersi. E tanti altri piccoli errori che indirizzano le gare, da una parte o dall'altra, vedi il fallo non fischiato su Zagaritis con conseguente contropiede toscano, o la punizione regalata a Beruatto con il Parma in pressione altissima. Senza la rete in pieno recupero il Parma sarebbe rimasto con un punto, che forse sarebbe stato anche il risultato più giusto, ma deve essere il campo a deciderlo, non la classe arbitrale in netta difficoltà e forse ai livelli minimi storici per rendimento e qualità.

Se dal campo non si è più in grado di gestire la gara, per un livello troppo basso o perché tanto c'è sempre la "copertura" del VAR, che si lasci agire la tecnologia, troppe volte limitata per dare ancora un potere decisionale all'uomo in campo. O senza tecnologia e si accettano gli errori in campo, o con la tecnologia, ma senza errori.

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