Un Parma quasi perfetto. Ma in A il quasi fa la differenza, sia tra i pali che sottoporta

18.08.2024 13:00 di  Alessandro Tedeschi   vedi letture
Un Parma quasi perfetto. Ma in A il quasi fa la differenza, sia tra i pali che sottoporta
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E' stato un Parma praticamente perfetto quello che si è presentato ai nastri di partenza della Serie A 24/25. Un'ora di dominio del campo, sotto il profilo atletico e tattico, con solo alcuni piccoli accorgimenti presi a gara in corso, poi un inevitabile calo fisico ma è servita una sbavatura della linea difensiva ed una magia di Biraghi per rimettere in parità la gara. 

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Zion Suzuki ha fatto una gran partita, sbrogliando diverse situazioni pericolose con interventi provvidenziali e giocando decine di palloni con i piedi per dare il via alla manovra crociata. Però in un eccesso di confidenza è scivolato fuori dall'area con il pallone tra le mani e subito è stato punito da una punizione perfetta del capitano viola. Una gara quasi perfetta, come quella di tutta la squadra. Ma in Serie A sono i quasi ed i dettagli a fare la differenza. Gli errori si pagano a caro prezzo e questo il Parma lo dovrà imparare, ma anche sfruttare davanti la porta.

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Perché il Parma ha fatto benissimo sia in fase difensiva, dove ha concesso una sola occasione agli avversari, sia in fase offensiva, creando numerose palle gol nitide: Mihaila in più occasioni nel primo tempo, Sohm sulla traversa, Valeri nel finale e Cyprien da solo davanti al portiere. Senza contare le occasioni in cui l'errore di misura è arrivato sull'ultimo passaggio. Anche in questo caso il Parma ha fatto quasi tutto in maniera perfetta, peccando di cinismo.

Ed è su questi dettagli che dovrà lavorare ed insistere mister Pecchia, perché la squadra ha dimostrato, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, di potersela giocare alla grande in questo campionato, con assenze e squalifiche varie. E se i crociati limeranno tutti questi "quasi" e ritroveranno pedine importanti sia dall'infermeria che magari con l'aiuto dal mercato, ecco che la Serie A sarà sì dura, ma non così spaventosa.

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