ESCLUSIVA PARMALIVE - Giordano: "Il Parma è di nuovo italiano, a Taçi non tornavano i conti"

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06.02.2015 17:45 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA PARMALIVE - Giordano: "Il Parma è di nuovo italiano, a Taçi non tornavano i conti"

Ai microfoni di ParmaLive.com, l'avvocato Fabio Giordano, ex presidente del Parma e curatore del passaggio delle quote azionarie da Tommaso Ghirardi alla Dastraso Holdings Limited, conferma e commenta la seconda cessione del pacchetto azionario di maggioranza del Parma FC ad un gruppo italiano non meglio identificato per il momento: "Le posso confermare che il Parma è stato venduto ieri sera, me lo ha comunicato personalmente il signor Taçi, ad un gruppo italiano con interessi all'estero. L'atto notarile è stato firmato ieri vicino Piacenza, il che mi fa pensare che dietro ci sia un gruppo del nord Italia, ma è solo una mia supposizione. A quanto pare intendono uscire allo scoperto solo dopo i primi pagamenti. Escluderei fantasiose piste estere ma anche quelle locali come Barilla e Pizzarotti. Le devo confessare che è stata una scelta sorprendente per me e per il mio studio: ci era stato proposto di curare la parte legale, una offerta che ora dovremo declinare. Questa novità peraltro arriva dopo che lo stesso consiglio d'amministrazione aveva giudicato perfetto il nostro piano industriale. Intendiamo distanziarci dal Parma Calcio il prima possibile e le dico che mai avremmo partecipato ad una speculazione di questo tipo sapendolo prima". 

Le è stato spiegato il perché di questa scelta da parte di Taçi?
"Alcuni conti non gli tornavano: io ho fatto la revisione e francamente le mie cifre non erano quelle di Taçi, ma neanche quelle di Ghirardi. Credo che con 30 milioni questa società poteva essere fatta ripartire senza problemi. Era stato formato un consiglio d'amministrazione con pochi eguali in Italia, questa mossa mi confonde". 

L'augurio è che la nuova proprietà abbia intenzione più serie.
"Me lo auguro per il bene del Parma e di tutti i suoi dipendenti: la Serie A a questo punto mi pare impossibile, ma la sopravvivenza in Serie B sarebbe importante. Senza questa nuova cessione penso che ci sarebbe stato il fallimento. Da parte mia voglio chiarire che circa le mie presenze allo stadio non c'era la minima necessità di visibilità, avendo il nostro studio ottenuto una causa da 2500 miliardi, come quella contro ANAS, con noi che rappresentavamo la Serenissima facendole ottenere 12 anni di concessione". 

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